MAESTRI LIUTAI DI CREMONA

La liuteria cremonese raggiunse i suoi massimi livelli nell’evoluzione storica del violino alla metà del XVI secolo grazie alla sapiente arte del maestro liutaio Andrea Amati. Inizialmente semplice costruttore di liuti, Amati si dedicò poi ai violini, introducendo tale lavorazione a Cremona e gettando le basi stilistiche dello strumento violino.

Stradivari, Bergonzi, Guarneri e Ruggeri furono solo alcune delle dinastie di liutai che per quasi trecento anni crearono una produzione unica al mondo.

Antonio Stradivari, forse il più famoso liutaio di Cremona, acquisì nel 1680 la supremazia nella produzione di strumenti di lusso. I suoi violini divennero esempio di perfezione e le loro caratteristiche canoni di riferimento per l’intera liuteria, al punto da influenzare la formazione artistica pressoché di ogni liutaio.

Cremona suscitò così grande interesse agli occhi delle principali corti reali e principesche d’ Europa. In particolare, tutti i più famosi musicisti del periodo ambivano a possedere i violini della Cremona liutaria.

Liuteria Cremonese

Un graduale declino seguì il periodo d’oro dei violini cremonesi. La causa venne nello specifico identificata con la scomparsa degli esponenti delle famiglie Amati e Stradivari, ma in realtà le cause furono fondamentalmente lo spostamento in altre città italiane di alcune famiglie di liutai e soprattutto la riduzione della richiesta di nuovi strumenti.

Nella seconda metà del ‘700, periodo del “tardo” stile cremonese, assistiamo ad una forte concorrenza di altre città nel campo della liuteria, che causò nella produzione cremonese una diminuzione di qualità, raffinatezza e ricerca nei materiali.

Tra i liutai più conosciuti e apprezzati del periodo “tardo” troviamo Carlo Bergonzi e Lorenzo Storioni. Artisti eccezionali e forse unici fautori di un ritorno in auge della liuteria cremonese.

La produzione di violini di classe a Cremona termina con Giovanni Battista Ceruti, dallo stile raffinato e dall’impronta classica tipica degli antichi maestri.
Ceruti segnò il passaggio dal “tardo cremonese” al periodo “moderno” di fine ‘800. A Cremona ormai la produzione diviene di scarsa rilevanza, i rappresentanti di questo periodo crearono perlopiù pezzi in serie, grezzi e poco raffinati, lontani dai canoni classici che ne avevano fatto un’arte.

Una tradizione liutaria che non ha pari, capace di creare i più importanti liutai di tutti i tempi.
Ancora oggi Cremona ospita centinaia di liutai che ogni giorno contribuiscono ad affermarla come capitale del violino.